Il porto italiano di Ravenna ha bloccato due container diretti in Israele, dopo che i lavoratori portuali e i funzionari governativi hanno avvisato le autorità portuali, dicono i funzionari locali. Nel frattempo, diversi porti in Italia sono oggi in sciopero in solidarietà con la Palestina. Il sindaco della città Alessandro Barattoni ha dichiarato che il porto, uno dei più grandi del paese, ha accolto la sua richiesta e quella del governo locale di bloccare due camion carichi di esplosivi diretti verso la città portuale israeliana di Haifa. Barattoni ha anche chiesto che il governo italiano impedisca a Israele di spedire le sue armi attraverso l'Italia. Lo scorso ottobre, il governo di destra radicale italiano ha imposto un embargo totale sulle armi a Israele. Tuttavia, il paese continua a fungere da tramite per le armi destinate a Israele. All'inizio di questo mese, un rappresentante di un sindacato dei portuali di Genova ha promesso che il sindacato "chiuderà tutta l'Europa" se la flottiglia di aiuti per Gaza, attualmente in viaggio verso Gaza dopo molteplici attacchi aerei sospetti, perderà il contatto con la terraferma. Venerdì 19 e lunedì 22 settembre, diversi sindacati italiani sciopereranno in solidarietà con i palestinesi e la flottiglia diretta a Gaza. Lo sciopero di lunedì influenzerà i porti di Genova e Livorno. "Non lasceremo passare nemmeno un perno attraverso il porto," ha dichiarato ai media Riccardo Rudino del sindacato dei portuali genovesi Calp. Lo sciopero di venerdì e le proteste correlate, coordinate dalla federazione sindacale italiana CGIL (Confederazione Generale Italiana del Lavoro), hanno dichiarato che la loro azione mira a mettere pressione sul primo ministro Giorgia Meloni "per annullare tutti gli accordi commerciali e militari con Israele, sollevare l'embargo umanitario e riconoscere lo stato di Palestina". Si dice che il Regno Unito si stia preparando a riconoscere la Palestina imminentemente.